25.1.21 continuazione del kalamasutta

. “Che pensate, o Kalama? L’avidità appare da qualcuno per il suo beneficio o per la sua disgrazia?

–Per la sua disgrazia, venerabile signore.

–O Kalama, dedicandosi all’avidità, e trovandosi oltrepassato mentalmente e vinto dall’avidità, questa persona prenderà la vita altrui, ruberà, commetterà l’adulterio e racconterà delle menzogne; spingerà anche gli altri a fare così. Gli occorrerà molto tempo affinché sia il suo danno e la sua disgrazia?

–No, venerabile signore.

6.–Che pensate, o Kalama? L’odio appare da qualcuno per il suo beneficio o per la sua disgrazia?

–Per la sua disgrazia, venerabile signore.

–O Kalama, dedicandosi all’odio, e trovandosi oltrepassato mentalmente e vinto dall’odio, questa persona prenderà la vita altrui, ruberà, commetterà l’adulterio e racconterà delle menzogne; spingerà anche gli altri a fare così. Gli occorrerà molto tempo affinché sia il suo danno e la sua disgrazia?

–No, venerabile signore.

7.–Che pensate, o Kalama? L’illusione appare da qualcuno per il suo beneficio o per la sua disgrazia?

–Per la sua disgrazia, venerabile signore.

–O Kalama, dedicandosi all’illusione, e trovandosi oltrepassato mentalmente e vinto dall’illusione, questa persona prenderà la vita altrui, ruberà, commetterà l’adulterio e racconterà delle menzogne; spingerà anche gli altri a fare così. Gli occorrerà molto tempo affinché sia il suo danno e la sua disgrazia?

–No, venerabile signore.

8.–Che pensate, o Kalama? Queste cose sono buone o cattive?

–Cattive, venerabile signore.

–Biasimevoli o non biasimevoli?

–Biasimevoli, venerabile signore.

–Condannate o accettate dai saggi?

–Condannate, venerabile signore.

–Se le si intraprende e se le si osserva, queste cose conducono al danno ed alla disgrazia? Che cosa ve ne sembra?

–Se le si intraprende e se le si osserva, queste cose conducono al danno ed alla disgrazia. Così sembra.

9.–Per queste ragioni, o Kalama, che abbiamo detto così, ‘Andate, Kalama. Non vi fidate di ciò che è stato acquisito per averlo sentito in modo ripetuto; né a causa della tradizione; né a causa della voce; né per il fatto che ciò si trova in una scrittura; né a causa di una supposizione; né a causa di un assioma; né a causa di un ragionamento speciale; né di un partito preso in favore di una nozione alla quale si è potuto riflettere; né a causa dell’apparente abilità di qualcun altro; né a causa della considerazione ‘Il monaco è il nostro maestro’. O Kalama, quando sapete da voi stessi: ‘Queste cose sono cattive; queste cose sono biasimevoli; queste cose sono condannate dai saggi; se le si intraprende e se le si osserva, queste cose conducono al danno ed alla disgrazia’, abbandonatele.

Il criterio di accettazione

  1. “Andate, Kalama. Non vi fidate di ciò che è stato acquisito per averlo sentito in modo ripetuto; né a causa della tradizione; né a causa della voce; né per il fatto che ciò si trova in una scrittura; né a causa di una supposizione; né a causa di un assioma; né a causa di un ragionamento speciale; né di un partito preso in favore di una nozione alla quale si è potuto riflettere; né a causa dell’apparente abilità di qualcun altro; né a causa della considerazione ‘Il monaco è il nostro maestro’. O Kalama, quando sapete da voi stessi: ‘Queste cose sono buone; queste cose non sono biasimevoli; queste cose sono accettate dai saggi; se le si intraprende e se le si osserva, queste cose conducono al beneficio ed alla felicità’, intraprendetele ed osservatele.

Assenza di avidità, odio ed illusione

  1. “Che cosa ne pensate, o Kalama? L’assenza di avidità appare in qualcuno per il suo beneficio o per la sua disgrazia?

–Per il suo beneficio, venerabile signore.

–O Kalama, non dedicandosi all’avidità, e non essendo oltrepassato mentalmente e vinto dall’avidità, questa persona non prenderà la vita altrui, non ruberà, non commetterà l’adulterio e non racconterà menzogne; spingerà anche gli altri a fare così. Gli occorrerà molto tempo affinché sia il suo beneficio e la sua felicità?

–No, venerabile signore.

  1. –Che pensate, o Kalama? L’assenza di odio appare in qualcuno per il suo beneficio o per la sua disgrazia?

–Per il suo beneficio, venerabile signore.

–O Kalama, non dedicandosi all’odio, e non essendo oltrepassato mentalmente e vinto dall’odio, questa persona non prenderà la vita altrui, non ruberà, non commetterà l’adulterio e non racconterà menzogne; spingerà anche gli altri a fare così. Gli occorrerà molto tempo affinché sia il suo beneficio e la sua felicità?

–No, venerabile signore.

  1. –Che pensate, o Kalama? L’assenza di illusione appare in qualcuno per il suo beneficio o per la sua disgrazia?

–Per il suo beneficio, venerabile signore.

–O Kalama, non dedicandosi all’illusione, e non essendo oltrepassato mentalmente e vinto dall’illusione, questa persona non prenderà la vita altrui, non ruberà, non commetterà l’adulterio e non racconterà menzogne; spingerà anche gli altri a fare così. Gli occorrerà molto tempo affinché sia il suo beneficio e la sua felicità?

–No, venerabile signore.

  1. –Che pensate, o Kalama? Queste cose sono buone o cattive?

–Buone, venerabile signore.

–Biasimevoli o non biasimevoli?

–Non biasimevoli, venerabile signore.

–Condannate o accettate dai saggi?

–Accettate, venerabile signore.

–Se le si intraprende e se le si osserva, queste cose conducono al danno ed alla disgrazia o no? Che cosa ve ne sembra?

–Se le si intraprende e se le si osserva, queste cose conducono al beneficio ed alla felicità. Così sembra.

  1. –Per queste ragioni, o Kalama, che abbiamo detto così, ‘Andate, Kalamas. Non vi fidate di ciò che è stato acquisito per averlo sentito in modo ripetuto; né a causa della tradizione; né a causa della voce; né per il fatto che ciò si trova in una scrittura; né a causa di una supposizione; né a causa di un assioma; né a causa di un ragionamento speciale; né di un partito preso in favore di una nozione alla quale si è potuto riflettere; né a causa dell’apparente abilità di qualcun altro; né a causa della considerazione ‘Il monaco è il nostro maestro’. O Kalama, quando sapete da voi stessi: ‘Queste cose sono cattive; queste cose sono biasimevoli; queste cose sono condannate dai saggi; se le si intraprende e se le si osserva, queste cose conducono al danno ed alla disgrazia’, abbandonatele.

 

Compare qui il criterio che ci accompagna nella lettura e studio di tutto il canone buddhista. Accompagnare la negazione alla affermazione. Comparare i contrari sulla base della coproduzione condizionata e far decidere su questa base gli uditori.

In questo caso abbiamo un criterio di rigetto, dopo il quale si presenta il criterio della accettazione. Nel primo ogni azione conduce ad effetti negativi, nel secondo perfettamente simmetrico ogni azione comporta effetti positivi.

 

Dunque odio, avidità, illusione (che si può tradurre anche come ignoranza) uguale ad effetti nefasti.

Assenza di odio, avidità, illusione uguale dimora di perfezione

 

Quello che conta però e che verrà sviluppato nella nostra scuola, la scuola dell’illuminazione ( e per di più della illuminazione improvvisa) è che una operazione che appare fondamentalmente razionale con la guarigione e l’uscita dai comportamenti ignoranti grazie alla comprensione degli effetti negativi o positivi che essi provocano, richiede in realtà qualche cosa in più. Qualche cosa senza la quale continueremo a stare in una continua altalena psichica che ci porterà alternativamente a costruirci un mondo ingessato  a cui ubbidire oppure a comportamenti senza freni. Effetto finale: non consapevolezza!  Questa forza regolatrice, non manifesta ma ubiquitaria realtà, è la nostra natura originale, eterna, universale, al di là delle contraddizioni. Quella che chiamiamo natura di buddha che scorgiamo quando riusciamo a dimenticare aspettative, preferenze, ossessioni, impegni

 

Da qui l’importanza del metodo che Sakyamuni ci ha insegnato lo zazen per vuotare la nostra mente e far nascere quel lumicino che porterà alla salvezza noi e il mondo.

 

 

 

 

Pubblicato da zenrinzairoberto

nato a Trieste 12.1.47, residente da 2 anni in Tunisia, pediatra in terapia intensiva neonatale fino al pensionamento, successivamente in missioni all'estero come medico: Zimbabwe, India, Pakistan, Afghanistan. Pratica zen rinzai da 30 anni presso il bukkosan zenshinji di Orvieto, guida spirituale M° Taino già allievo di Yamada Mumon Roshi Qualche annofa, dopo aver terminato il percorso formale (che non finisce mai e forse...mai inizia) ho scelto l'ordinazione monacale. Nonno sei volte. Padre tre volte. Sposato una volta.