discorso 8

Tra un uomo che è sulla via senza aver lasciato la casa e uno che ha lasciato la casa ma non è sulla via qual’è quello degno di ricevere le offerte degli uomini e degli dei?

Commento

come nel caso precedente vediamo due situazioni agli antipodi. Tuttavia mentre nel caso precedente gli attori erano ambedue bloccati, qui abbiamo due persone che perseguono i loro obiettivi “senza ostruzione” come si direbbe usando linguaggio zen.

A chi dei due offrire la nostra fiducia?

Qui il giuoco si pone sul piano dell’onestà intellettuale: il primo ha scelto di non abbandonare la vita quotidiana, “quella laica” ma al contrario di viverla con i criteri della consapevolezza e accettazione in tutta onestà.

Il secondo sceglie le apparenze, si fa monaco ma continua una vita non adeguata alle sue scelte diremmo disonesta.

Anche qui, al di là del giudizio e dell’affidamento che gli altri possono fare su di noi, la questione è quella della onestà intellettuale con la quale ci confrontiamo con noi stessi.

E’ vero, siamo durante tutta la vita un po’ il primo personaggio un po’ il secondo. Ma al dunque bisogna scegliere, non si può fare sempre il pesce in barile. Prima o poi tutti i nodi vengono al pettine!

Pubblicato da zenrinzairoberto

nato a Trieste 12.1.47, residente da 2 anni in Tunisia, pediatra in terapia intensiva neonatale fino al pensionamento, successivamente in missioni all'estero come medico: Zimbabwe, India, Pakistan, Afghanistan. Pratica zen rinzai da 30 anni presso il bukkosan zenshinji di Orvieto, guida spirituale M° Taino già allievo di Yamada Mumon Roshi Qualche annofa, dopo aver terminato il percorso formale (che non finisce mai e forse...mai inizia) ho scelto l'ordinazione monacale. Nonno sei volte. Padre tre volte. Sposato una volta.