discorso X primo paragrafo

uno dei più lunghi. Lo dividiamo in cinque parti per comodità.

Prima parte: talvolta sopprimo l’uomo senza sopprimere l’oggetto. Un monaco chiese: che significa? Il maestro rispose: Il sole fa ricoprire la terra di un manto di broccato, i capelli del bimbo sono bianchi come fili di seta.

Dopo il discorso 9 che ci esortava a salvare tutti gli esseri, a scoprire il loro vero volto, eccoci al modo per ottenere questo risultato nella interazione con i discepoli. Risuona il richiamo all’Upaya, lo stratagemma utile.

Linchi nella risposta obbliga l’interlocutore a vedere la realtà comune, quella di tutti i senzienti. Di fronte alla sofferenza e allo spaesamento di chi ti chiede aiuto è inutile affrontare temi filosofici sulla sua mente. Meglio dunque concentrarci sull’oggetto della sofferenza lasciando perdere discorsi filosofici o spirituali che risulterebbero incomprensibili.

Agire per modificare le condizioni esteriori in questo caso è la risposta giusta. Però nella risposta di Linchi c’è anche il rovescio della medaglia. La stessa realtà, quando stiamo bene, è calda come il sole, ornata come i prati, suscita tenerezza guardando un bimbo che gioca. Importantissimo: il mondo non è solo sofferenza ma anche gioia, emozioni positive, amore. E’ compito del maestro risvegliare queste emozioni nel praticante. Non farlo fuggire da quanto di positivo o negativo gli accade ma farglielo vivere pienamente! In questo caso compassione significa accettare l’altro “nel modo in cui è”. Così potremo mettere sullo stesso piano di rispetto chi accende la candela in chiesa per chiedere la grazia. Chi crede nella grazia sovrabbondante, chi crede nella predestinazione e chi crede in niente.

Pubblicato da zenrinzairoberto

nato a Trieste 12.1.47, residente da 2 anni in Tunisia, pediatra in terapia intensiva neonatale fino al pensionamento, successivamente in missioni all'estero come medico: Zimbabwe, India, Pakistan, Afghanistan. Pratica zen rinzai da 30 anni presso il bukkosan zenshinji di Orvieto, guida spirituale M° Taino già allievo di Yamada Mumon Roshi Qualche annofa, dopo aver terminato il percorso formale (che non finisce mai e forse...mai inizia) ho scelto l'ordinazione monacale. Nonno sei volte. Padre tre volte. Sposato una volta.