esortazione fine 2020

Ieri abbiamo avuto un incontro su meet con hokuzenko, il sangha di Torino. Una delle partecipanti ha scelto per la lettura un brano di Taino derivante da una sua esortazione a fine anno in cui si diceva che c’è chi usa capodanno per feste e baldorie e chi per vedersi nello zendo e fare zazen.

Mi è venuto in mente un koan del Mumonkan che sono andato a ripescare nel quale:

 

“Ogni giorno il Maestro Zuigan Shigen si chiamava ad alta voce: “Maestro”, e si rispondeva: “Sì?”. “Sei

sveglio?”, si chiedeva, e si rispondeva: “Sì”. “Non farti mai illudere dagli altri, in nessun giorno e in nessun momento”.

“No, non mi farò illudere”.

 

Ad esso seguiva il

 

COMMENTO DI MUMON

Il vecchio Zuigan vende se stesso e compra se stesso. Ha molte maschere di spiriti maligni e demoni con cui

giocare. Perché? Niii! Uno chiama, uno risponde, uno è sveglio e uno non sarà illuso dagli altri. Se pensate che queste

differenti sembianze esistano realmente siete del tutto in errore. Se però vorreste imitare Zuigan, la vostra conoscenza

sarebbe come quella di una volpe.

 

 

Esso rifletteva quanto esposto da Taino in modo più generale: Tutti chi più chi meno usiamo maschere e ruoli nel quotidiano. Zuigan se la giocava da solo riflettendo sé stesso nei ruoli diversi dell’inquisitore e dell’inquisito ambedue frutto della mente discriminante, dunque illusioni ma se si vuole essere volpe bisogna sapere, come diceva Zuigan che sono illusioni, impermanenti quindi, sotto le quali però si può manifestare la eterna natura universale che potremmo cogliere proprio con l’abbandono della discriminazione.

Anche noi come Zuigan potremo allenarci sia nei festeggiamenti che nello zazen due ruoli e due maschere perché se nei festeggiamenti è facile vedere la maschera, lo è meno nello zazen. Però anche nello zazen se lo viviamo come maschera per stare meglio per essere più fermi, per recitare meglio i sutra ci ritroviamo nella ricerca quindi nella mente discriminante, quindi lontani dal vero maestro che è in noi.

POESIA DI MUMON

Chi cerca la Via non realizza la Verità:

conosce solo la sua vecchia coscienza discriminante.

è questa la causa del ciclo senza fine di nascita e morte,

ma gli ignoranti la confondono con l’uomo originale.

 

Ecco allora nella nostra pratica di vita dobbiamo sapere che per far sorgere il vero maestro che è in noi non servono maschere e dobbiamo invece essere consapevoli di quando usarle e quando non usarle  nel quotidiano. E saremo salvi.

 

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Pubblicato da zenrinzairoberto

nato a Trieste 12.1.47, residente da 2 anni in Tunisia, pediatra in terapia intensiva neonatale fino al pensionamento, successivamente in missioni all'estero come medico: Zimbabwe, India, Pakistan, Afghanistan. Pratica zen rinzai da 30 anni presso il bukkosan zenshinji di Orvieto, guida spirituale M° Taino già allievo di Yamada Mumon Roshi Qualche annofa, dopo aver terminato il percorso formale (che non finisce mai e forse...mai inizia) ho scelto l'ordinazione monacale. Nonno sei volte. Padre tre volte. Sposato una volta.