essere musica!

La nostra scuola dà preminenza al silenzio dello zazen e alla parola delle poesie e del teisho. Così ci alleniamo bene alla comprensione verbale ed al vuoto. In questo modo però altre modalità comunicative la fanno un po’ da cenerentole. Una di queste è senza dubbio la musica. Rischiamo così di dimenticare  che se l’armonia delle poesie necessita comunque di un mediazione intellettuale che ne interpreti gli scritti, al contrario l’armonia della musica arriva senza mediazioni, al di fuori della logica e agisce non solo sulle sensazioni ma su tutto il nostro costrutto mentale. Il fluire armonioso delle perfezioni (altresì dette virtù) dipende molto dall’allenamento che possiamo fare “essendo musica” e noi in occidente abbiamo da questo punto di vista una tradizione insuperabile sia che si parli di musica da camera o di musica sacra o di lirica.  Sarà l’arte del compositore a coniugare la nostra pratica con l’occidente? Non sarebbe certo un male. Dunque usiamo anche questo strumento per essere armonia che insieme a consapevolezza e accettazione fanno almeno un pezzo dell’illuminazione!

Pubblicato da zenrinzairoberto

nato a Trieste 12.1.47, residente da 2 anni in Tunisia, pediatra in terapia intensiva neonatale fino al pensionamento, successivamente in missioni all'estero come medico: Zimbabwe, India, Pakistan, Afghanistan. Pratica zen rinzai da 30 anni presso il bukkosan zenshinji di Orvieto, guida spirituale M° Taino già allievo di Yamada Mumon Roshi Qualche annofa, dopo aver terminato il percorso formale (che non finisce mai e forse...mai inizia) ho scelto l'ordinazione monacale. Nonno sei volte. Padre tre volte. Sposato una volta.