Questi ultimi giorni sono stati caratterizzati da tre festività diverse, due per le religioni monoteiste e una per noi buddhisti zen..
Si è celebrata infatti la pentecoste per i cattolici e shavuot per gli ebrei. Per noi invece è capitato, come sempre nell’ultimo week end di maggio, il vesak.
Sono tre festività che in qualche modo celebrano lo stesso evento anche se in apparenza sembrano lontane.
Per il cattolicesimo pentecoste è la commemorazione della discesa dello spirito santo sugli apostoli raccolti nel cenacolo. Per gli ebrei shavuot è il ricordo della consegna delle tavole della legge (vedi 10 comandamenti) da Dio a Mosè. Per noi il vesak è la celebrazione della nascita illuminazione e morte del buddha.
Cosa unisce questi tre eventi? La discesa dello spirito santo rappresenta chiaramente il momento di unione tra cielo e terra, tra spirito e materia, il dio fatto uomo. La consegna dei 10 comandamenti poi, non è forse la stessa cosa? L’indicibile cespuglio di fuoco che si esprime con mezzi umanissimi consegnadoci le tavole della legge! E che dire del nostro vesak che ricorda l’intuito geniale di un uomo di 2500 anni fa il quale alle prime luci dell’alba, guardando la stella del mattino, ebbe la consapevolezza che cielo e terra, spirito e materia, erano tutti e due una sola cosa nel nostro cuore? Con questa realizzazione noi ci avviciniamo all’aspirazione di ogni uomo: il raggiungimento della felicità e, valorizzandola anche un po’ contribuiamo alla felicità di tutti! Dunque che sia vesak, pentecoste e shavuot per ognuno di noi nel corso di tutta lavita!