storia

47 anni fa iniziava la storia di questa del tutto anomala esperienza di via di pratica. Uno zen importato dall’oriente con la chiara consapevolezza che presentarlo in occidente avrebbe obbligato a modifiche e trasformazioni non in linea con le logiche del giappone.

Siamo, da questo punto di vista, veramente unici poiché il quadro generale delle spiritualità di importazione spesso comporta scimiottamenti e legami gerarchici con la scuola di origine.

Taino è stato capace di non farsi inglobare da queste logiche e credo veramente che la nostra sia una scuola di libertà.

Libertà che passa attraverso l’uso di un metodo, quello dello zazen, basato sul respiro ma non solo. Anche I koan come strumento complementare al respiro connotano la nostra pratica, obbligandoci sia a non restare attaccati ad un idolo, quello del respiro, sia a mantenere viva l’attenzione : ogni koan è un nuovo dilemma, ogni soluzione ottenuta è paragonabile a quello che Alberoni chiama “lo stato nascente”. In questo lento passaggio da un koan all’altro (talvolta mesi per risolverne uno) si dipana la nostra vita reale, quella relativa, che ne trae ispirazione positiva. Per questo la nostra è una pratica millenaria basata sia sul respiro che sui koan ed è bene decidere di affrontarli avendo sedimentato bene lo zazen, ma di affrontarli!

Pubblicato da zenrinzairoberto

nato a Trieste 12.1.47, residente da 2 anni in Tunisia, pediatra in terapia intensiva neonatale fino al pensionamento, successivamente in missioni all'estero come medico: Zimbabwe, India, Pakistan, Afghanistan. Pratica zen rinzai da 30 anni presso il bukkosan zenshinji di Orvieto, guida spirituale M° Taino già allievo di Yamada Mumon Roshi Qualche annofa, dopo aver terminato il percorso formale (che non finisce mai e forse...mai inizia) ho scelto l'ordinazione monacale. Nonno sei volte. Padre tre volte. Sposato una volta.