Continuano le domande dei monaci più disposti ad essere messi in discussione dal loro maestro. Stavolta non ci sono domande scontate o banali.
La domanda, infatti, è : “che ne è del filo della spada?”
Ecco qui ritornare fuori, ricordate, il primo grido di Linchi. Quello che taglia come una spada.
Insomma il monaco chiede di sapere alla fin fine cosa venga tagliato dal kwatz.
Il maestro risponde inopinatamente :”disastro,disastro”.
Una risposta inattesa! Ci si sarebbe aspettati una risposta dottrinale esaustiva del tipo che la spada taglia le illusioni della mente o ancora che per tagliare le illusioni il filo della spada va tenuto sempre affilato con la meditazione.
Invece: disastro disastro!- una risposta inattesa volta magari a giudicare negativamente le capacità di chi ha fatto la domanda.
Anche a noi capita spesso di aspettarci dalla realtà e dagli altri la risposta che ci aspettiamo. Linchi ci dice che non è sempre così e che dobbiamo essere sempre pronti a trovarci in una situazione inattesa.
Questo paragrafo ci può dire anche : “attento praticante che pensi di aiutare il prossimo. Per farlo devi stare attento ed ascoltare i bisogni reali dell’altro. Non si aiuta il prossimo secondo la nostra interpretazione di quello che gli serve ma ascoltando quello che egli veramente richiede”. Non si può fare come il boyscout che voleva fare attraversare la strada alla vecchina a forza, mentre ella desiderava solo attendere dalla stessa parte della strada. Nè ci si può attendere che il mondo si comporti come ci aspettiamo noi.